L’ospite della seconda puntata della nuova stagione di Connessioni – il format delle librerie Ubik che mette in dialogo autori, librai e lettori – è stato il noto giornalista Beppe Severgnini, da pochi giorni nelle librerie con il suo nuovo libro Socrate, Agata e il futuro. L’arte di invecchiare con filosofia per Rizzoli.
“Don’t become an old bore, non diventare un vecchio barbogio”: questa frase riassume meglio di qualunque altra l’intento del nuovo libro di Beppe Severgnini Socrate, Agata e il futuro. Con il suo inconfondibile stile arguto e riflessivo, il giornalista del Corriere della Sera esplora il significato del tempo che passa e l’importanza di viverlo con consapevolezza e accettazione del cambiamento: ogni fase della vita ha infatti il suo ruolo, che sia imparare, realizzarsi, trasmettere e infine lasciare andare. Ma oggi, nell’ansia di restare sempre protagonisti, in molti non accettano questo cambiamento.
Come si fa quindi a “invecchiare bene”? Severgnini, con l’aiuto della nipotina Agata, cerca di individuare il segreto che si cela dietro l’arte dell’invecchiare: indossare con eleganza la propria età, coltivare la gentilezza, accettare gli insuccessi, allenare la pazienza e lasciare spazio alle nuove generazioni.
“Il cattivo invecchiamento è prima di tutto un cattivo spettacolo” – ha detto l’autore nel corso dell’intervista con i librai Ubik – “questo libro è un libro ironico e ottimista come dobbiamo esserlo tutti”.
Socrate, Agata e il futuro è un libro che mescola saggezza e leggerezza, con un messaggio chiaro: il tempo è prezioso, impariamo a viverlo con stile.
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